Il riposo dell’imperatore : l’otium da Augusto alla tarda antichità / Massimiliano Papini

ISTITUTO STUDI SINDACALI ITALO VIGLIANESI
Biblioteca Arturo Chiari

Catalogo interattivo Biblioteca Arturo Chiari

Istituto Studi Sindacali Italo Viglianesi

Il riposo dell’imperatore : l’otium da Augusto alla tarda antichità / Massimiliano Papini

Il riposo dell’imperatore : l’otium da Augusto alla tarda antichità / Massimiliano Papini

PUBBLICAZIONE
Bari ; Roma : Laterza, 2023
DESCRIZIONE FISICA
V, 434 p. ; 21 cm
COLLEZIONE
I Robinson. Letture
SOGGETTI
Imperatori romani - Vita privata Nuovo soggettario
CLASSIFICAZIONE DEWEY
937.060922 (23.) STORIA DELL’ANTICA PENISOLA ITALIANA E TERRITORI LIMITROFI. 31 a.C.-476. Gruppi di persone

SOMMARIO
Padroni del mondo, garanzia e tutela della sicurezza di tutti, gli imperatori romani erano soverchiati dagli obblighi e dai doveri. Eppure una parte importante della loro vita era dedicata all’otium. Cos’era questo tempo libero che si concedevano? Com’era la vita quotidiana degli imperatori lontano da Roma, nelle loro sontuose ville?


A prima vista, l’otium, il riposo, non si confà a un imperatore: la sua è una carica che non prevede interruzioni; su di lui grava il peso del mondo; la sua veglia protegge il sonno di tutti e la sua operosità assicura l’otium degli altri. Eppure, per molti imperatori la routine quotidiana era ordinatamente scandita da riposi, letture e pratiche ludiche. Anzi, l’otium era così importante che finiva per diventare un metro di giudizio: Plinio elogiava Traiano come cacciatore e timoniere perché nel suo ritemprarsi rivelava il suo vero carattere. Al contrario, le giornate dei cattivi imperatori, come Nerone, erano invase dai bagordi, al punto da fagocitare tutto il loro operato. Seguiremo la vita quotidiana degli imperatori nelle loro proprietà nella cintura verde che circondava Roma (gli horti) o mentre si muovevano tra le ville del Lazio e della Campania, anche se neanche lì incombenze e preoccupazioni cessavano di perseguitarli. Augusto, dopo il pasto di mezzogiorno, con indosso vestiti e scarpe, si riposava un po’ con una mano sugli occhi. Se la notte si svegliava per colpa delle preoccupazioni, chiamava i novellieri a leggere e ad allietarlo. Vespasiano, invece, dopo aver letto la corrispondenza e i rapporti dei funzionari, faceva entrare gli amici, andava a passeggio in lettiga o si concedeva il riposo con una concubina.

Ricerca Tematica: ARCHEOLOGIA LETTERATURA

BID code: RAV2171785
Collocazione: P15D
Sala: Spezzano (narrativa, generi vari)

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